Domenica 10 giugno, ore 17.30: Da Mompracem a Poggio a Luco - Prima teatrale Aida. Ovvero Emilio Salgari viaggiatore immobile

Al padre di Sandokan, di Yanez e Tremal–Naik è dedicata la prima teatrale di domenica 10 giugno (inizio spettacolo ore 17.30) “Aida. Ovvero Emilio Salgari viaggiatore immobile”, interpretato dalla compagnia Carbone Prezioso - Marisa Zaccari, Stefania Gheri, Franco Ancilotti

Cosa unisce la Tigre di Mompracem e il Corsaro Nero a uno dei luoghi più misteriosi di Bagno a Ripoli, il castello fattoria di Poggio a Luco di cui sono incerte le antichissime origini?


A costruire un ponte ideale tra le ambientazioni esotiche dei famosissimi romanzi d'appendice ottocenteschi dedicati ai Pirati della Malesia e ai Corsari delle Antille, e le potenti mura di questo severo edificio eretto sul colle di Villamagna è la fervida fantasia di un uomo che creò mondi ed immaginò mirabolanti avventure senza mai spostarsi dalla tranquilla Torino: Emilio Salgari, scrittore tra i più prolifici della nostra letteratura, che della sua straordinaria immaginazione non fece solo strumento di lavoro, ma soprattutto rifugio da una quotidianità spesso drammatica. Dalla quale decise di fuggire nel modo più drastico: togliendosi la vita il 25 aprile 1911.
 

Al padre di Sandokan, di Yanez e Tremal–Naik è dunque dedicata la prima teatrale di domenica 10 giugno (inizio spettacolo ore 17.30) “Aida. Ovvero Emilio Salgari viaggiatore immobile”, interpretato dalla compagnia Carbone Prezioso - Marisa Zaccari, Stefania Gheri, Franco Ancilotti, musiche a cura di: Lux Romagnoli Francesca Giulia Ancilotti – su un testo originale della stessa Stefania Gheri.
 

Le vicende della vita reale di Emilio Salgari si intrecceranno con quelle immaginarie dei suoi personaggi, trasformando ora nella Torino ottocentesca, ora nelle isole delle Antille, l'imponente castello fattoria di Poggio a Luco. È questo un edificio il cui passato è ammantato di mistero. Il toponimo Luco sembra rimandare al latino lucus, “bosco sacro”, e quindi a una remota origine romana, comprovata, inoltre, da alcuni reperti scoperti in loco e dalla presenza nelle vicinanza del tracciato della Cassia Nova. Nell'alto Medioevo il castello fu quasi certamente fortilizio longobardo e della fortezza mantenne l'aspetto sino almeno al XV secolo quando apparteneva alla famiglia Bartoli. In seguito Poggio a Luco fu trasformato in villa signorile.
 

La prenotazione è obbligatoria. Info e prenotazioni: 3204317644. Costo del biglietto: intero 10 euro, ridotto (soci Auser, soci Coop, studenti, anziani sopra i 65 anni) 5 euro.