Il Sindaco di Bagno a Ripoli firma la Carta Global Water Solidarity al 6° Forum mondiale dell'acqua di Marsiglia (12-17 marzo 2012)

Il Comune di Bagno a Ripoli, rappresentato dal Sindaco Luciano Bartolini, ha partecipato per l'Italia al 6° Forum mondiale dell'acqua nel 2012 di Marsiglia (12-17 marzo 2012), evento per il quale sono accreditate 25mila persone, organizzato dal Dipartimento Sviluppo dell'Onu.

Il Comune di Bagno a Ripoli, rappresentato dal Sindaco Luciano Bartolini, ha partecipato per l'Italia al 6° Forum mondiale dell'acqua nel 2012 di Marsiglia (12-17 marzo 2012), evento per il quale sono accreditate 25mila persone, organizzato dal Dipartimento Sviluppo dell'Onu.


Mercoledì 14 marzo il Sindaco Bartolini ha firmato la carta Global Water Solidarity.
 

Bagno a Ripoli è stato scelto come una delle esperienze significative per l'Italia in relazione al progetto di solidarietà e sviluppo verso l'Armenia attraverso la Water Right Foundation. Il Forum Mondiale dell'Acqua è una manifestazione che si tiene dal 1997 ogni tre anni e riunisce a livello internazionale governi, enti territoriali, settore privato e società civile.
 

“Molti i seminari e gli approfondimenti – ha dichiarato al ritorno il Sindaco Luciano Bartolini – cui abbiamo assistito mercoledì 14, quando abbiamo presentato il nostro caso, insieme a Francia, Svizzera, Olanda, Belgio e ai Paesi beneficiari degli interventi. Tutte le associazioni presenti, e noi con loro, hanno firmato a tarda sera, al termine di un'intensa giornata di seminari e workshop, la carta Global Water Solidarity, che, sotto l'egida dell'Onu, sancisce l'1% diretto dei fondi da destinare al diritto all'acqua, un'iniziativa di governi nazionali, autorità locali, fondazioni e società civile per il diritto umano fondamentale di accesso all'acqua e ai servizi igienici di base, e impegna i firmatari a sensibilizzare le nostre Comunità e a stimolare Parlamenti e Governi all'approvazione in Italia come negli altri Paesi che ancora ne sono privi di una legge che consideri l'acqua un bene comune, indispensabile per la salute e lo sviluppo dei popoli e dell'umanità. Una legge così in Francia esiste addirittura dal 2005: grazie ad essa e alle altre analoghe delle altre Nazioni, si consente ai territori, alle Regioni e ai Comuni di destinare una percentuale fino al massimo dell'1% dei costi dell'acqua a progetti di solidarietà in Paesi in via di sviluppo. Di questo abbiamo parlato nella prima parte di mercoledì 14, presenti due figure di caratura internazionale, come il Senatore Christian Cambon, ideatore della legge insieme al Senatore Jacques Oudin, pure presente al tavolo, e ad altre autorità mondiali del settore. Questa è la solidarietà decentralizzata, per la quale ad esempio in Africa è stata creata anche un'agenzia intergovernativa, presieduta del Ministro dell'Economia della Nigeria Issoufou Issaka. La nostra esperienza in Armenia – ha concluso il Sindaco Bartolini - è stata in linea con le indicazioni dell'Onu: così i fondi per gli acquedotti diventano anche strumenti di pace, di relazioni fra i popoli e di sviluppo economico sia nel Paese ricevente sia in quello che compie l'azione di solidarietà. Uno scambio che diviene reciproco e solidale, dal quale nascono lavoro per le aziende di entrambi i paesi, scambi culturali e di conoscenza, crescita sociale, politica estera dei fatti e del dialogo. Un'ultima considerazione per rispondere all'Onorevole Riccardo Migliori: non ho certo denigrato il mio Paese, perché sono strutturalmente orgoglioso di essere italiano; al termine del mio intervento ho avuto i complimenti di Cécile Molinier, Direttore Generale della Sed Onu di Ginevra, e dello stesso Sen. Oudin; i palazzi in rovina del video, che invierò sia all'On. Migliori sia al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, erano quelli dell'Armenia dopo il terremoto del 1988, non presunte macerie italiane; siccome siamo amministratori e dobbiamo governare, non polemizzare sterilmente, se l'On. Migliori si farà promotore della legge sull'1% per l'acqua io sarò il primo a firmarla, anche se siamo su schieramenti politici diversi. Sono i fatti che contano”.