Nel cuore di Bagno a Ripoli, il piazzale "Emanuela Loi": luogo della memoria per la lotta alle mafie

Stamani la cerimonia di intitolazione alla presenza del questore

Nato a Bagno a Ripoli il Largo comunale "Emanuela Loi", prima agente della Polizia di Stato a perdere la vita in servizio, uccisa dalla mafia insieme al giudice Paolo Borsellino e i colleghi della scorta nella strage di Via D’Amelio.

All’iniziativa in programma stamani hanno partecipato il questore di Firenze Armando Nanei, il sindaco di Bagno a Ripoli, i rappresentanti dello Spi Cgil e di Auser promotori dell’iniziativa, gli studenti delle scuole “E. Agnoletti” e “F. Granacci” di Bagno a Ripoli e del Liceo “Volta Gobetti”.


La cerimonia si è aperta con il picchetto d’onore della Polizia di Stato e la lettura della motivazione del conferimento ad Emanuela Loi della Medaglia d’Oro al Valore Civile. Sindaco e questore hanno poi scoperto la targa che a partire da oggi dà vita al Largo “Emanuela Loi”, collocato nel cuore del capoluogo ripolese. Il sindaco lo ha definito un nuovo luogo della memoria che rinnova l’impegno della comunità ripolese nella lotta alle mafie e nella promozione di una cultura della legalità, specie tra le nuove generazioni.  E ha ringraziato i promotori dell'intitolazione e le forze dell'ordine per il loro impegno quotidiano.

Gli studenti, che hanno cantato l'Inno di Mameli, hanno successivamente letto un testo in ricordo di Emanuela Loi. Dopo gli interventi dei rappresentanti del Silp Cgil e dello Spi Cgil, il questore Nanei ha chiuso l'iniziativa con un breve intervento, spiegando che Emanuela Loi non è morta "sul" lavoro ma "per" il lavoro, per garantire pace, giustizia e libertà. E ha invitato i giovani presenti a prendere esempio da lei per il suo coraggio.

Bagno a Ripoli, 16 maggio 2019