Si chiama “Parliamone insieme” lo sportello ideato e gestito dalla Croce Rossa di Bagno a Ripoli col supporto del Comune per prevenire e contrastare episodi di bullismo e cyberbullismo.
Si chiama “Parliamone insieme” il primo punto di ascolto contro il bullismo che sta per aprire i battenti a Bagno a Ripoli. Uno sportello ideato e gestito dal comitato locale della Croce Rossa Italiana in collaborazione con l'amministrazione comunale, che dal 24 febbraio, per due volte al mese, potrà raccogliere le segnalazioni e le testimonianze delle famiglie e delle scuole, dando voce e supporto ai bambini e ai ragazzi che sono stati vittima ma anche autori di episodi di bullismo o cyberbullismo, ai loro genitori e agli insegnanti.
Lo sportello avrà sede presso i locali della Cri di Bagno a Ripoli in via Fratelli Orsi 19 e sarà aperto per quattro ore il sabato mattina ogni quindici giorni. L'iniziativa nasce in sinergia con gli istituti scolastici della zona, che per primi, accanto alle famiglie, possono intercettare i campanelli di allarme e il disagio che potrebbero essere collegati al fenomeno del bullismo. Lo sportello, non a caso, è dedicato ai genitori e ai docenti delle scuole di tutti gli ordini e grado presenti sul territorio comunale.
A fornire gratuitamente la propria consulenza sarà un team di psicologi e psicoterapeuti specialisti dotati di una formazione psicodinamica sull’infanzia, l’adolescenza e il sostegno alla genitorialità. Il gruppo di lavoro sarà in costante contatto con le diverse realtà territoriali, a partire dai servizi sociali del Comune e dal servizio sanitario, in modo da creare una rete di supporto e di orientamento per chi si rivolge allo sportello.
Gli psicologi potranno fare da “trainer” emotivi per gli insegnanti, allenandoli a potenziare le loro capacità di osservazione delle dinamiche relazioni all'interno della classe, a prevenire situazioni critiche e a intervenire in occasioni di disagio. Ancora più profondo il lavoro a supporto dei genitori, che saranno sostenuti nella comprensione del disagio del proprio figlio, nella creazione di strategie per un migliore dialogo e nell'intervento durante le diverse fasi di crescita.
Il percorso con gli specialisti dello sportello si baserà su tre incontri che possono essere così schematizzati: il primo sarà riservato all'ascolto, il secondo alla condivisione di strategie di intervento, il terzo incontro di follow-up sarà rivolto alla verifica e al coordinamento con il percorso attivato. Al termine del ciclo, se necessario, sarà valutata la possibilità di una presa in carico da parte dei servizi sociali e sanitari, così come la partecipazione a percorsi specialistici da svolgersi sempre in ambito Cri.
“Il progetto che andiamo ad inaugurare – dice Leonardo Pasquinelli, delegato dell'area sociale della Cri di Bagno a Ripoli - rientra in quel 'cambiare mentalità' che sta alla base della Strategia 2020 della Croce Rossa, non italiana ma mondiale. Affrontare una spina nel fianco, atavica per il nostro paese, come il bullismo, va a pieno titolo in questa direzione: per diventare cittadini è necessario superare quella mentalità rozza basata sulla prevaricazione e sulla furbizia, che nel nostro Paese ha trovato spesso terreno fertile. Il passo fondamentale è coinvolgere famiglie e insegnanti in questo percorso virtuoso, che dia alla generazione di domani gli strumenti per costruire una società sempre migliore della precedente”.
“Una iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione importantissima – dicono il sindaco di Bagno a Ripoli e la vicesindaca con delega alle politiche sociali - che supportiamo con grande convinzione e che si inserisce nel solco delle attività contro il bullismo e il disagio giovanile che la nostra amministrazione porta avanti da anni nelle scuole e nelle società sportive. Gli operatori dello sportello, vere e proprie 'sentinelle' anti-bullismo che avranno il sostegno dei nostri assistenti sociali, sono già in contatto con i docenti, pronti ad attivarsi ad ogni campanello di allarme. Un ringraziamento alla Cri che anche stavolta dimostra sensibilità, attenzione e vicinanza alla comunità”.