Dichiarazione del Sindaco Luciano Bartolini contro la chiusura del centro territoriale permanente a Bagno a Ripoli

Dichiarazione del Sindaco Luciano Bartolini contro la chiusura del centro territoriale permanente a Bagno a Ripoli

 

Come già emerso dagli articoli comparsi sulla stampa nei giorni scorsi, il Comune di Bagno a Ripoli si è attivato appena avuta la notizia della soppressione dell'organico del Centro Territoriale Permanente e la Conferenza Educativa di Zona Fiorentina Sud Est ha immediatamente elaborato un documento inviato agli organi competenti.

Si ricorda che il Centro Territoriale Permanente, previsto dalla Ordinanza Ministeriale n. 455/97 – formato dai Distretti dei Comuni delle Aree Chianti e Valdarno – è l'istituzione preposta alla formazione lungo tutto l'arco della vita e la sua presenza è condizione indispensabile per la risposta ai bisogni educativi, formativi e culturali provenienti dalle diverse tipologie di utenti.

Negli anni il Centro Territoriale Permanente si è occupato di:

  • realizzare esperienze di istruzione e formazione innovative, avanzate e di elevata qualità;
  • affrontare il problema degli abbandoni scolastici prematuri;
  • favorire l'inclusione sociale;
  • eliminare gli ostacoli alla partecipazione;
  • investire nella popolazione che invecchia e nei migranti;
  • promuovere l'efficienza nell'istruzione e nella formazione.

Al riguardo giovedì scorso il Sindaco Luciano Bartolini, anche in qualità di presidente della Conferenza Educativa della zona Fiorentina Sud Est, insieme al Dirigente Scolastico dell'Ist. Comprensivo “A. Caponnetto” di Bagno a Ripoli Barbara Figliolia, hanno incontrato il Direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze Claudio Bacaloni.

“Ad oggi – commenta il Sindaco Bartolini – gli oltre trenta cittadini già iscritti dei nostri territori non vedranno riconosciuto uno dei diritti fondamentali: quello dell'istruzione. Per questo, nell'incontro con Bacaloni abbiamo attaccato le scelte politiche che provengono direttamente dal Ministro Gelmini, cioè tagli indiscriminati alle esperienze educative che nel tempo si sono radicate e sviluppate sul territorio e che rappresentano un patrimonio importantissimo, vale a dire il tempo pieno e prolungato nella scuola dell'obbligo e l'educazione permanente degli adulti. Quest'ultima inoltre dà la possibilità di ottenere il diploma di scuola media inferiore a tutte quelle persone che non lo hanno potuto conseguire durante il normale percorso scolastico, tra cui soggetti più deboli che talvolta presentano problematiche sociali varie, familiari, d'inserimento, oppure extracomunitari. Negli anni scorsi il Centro, con i suoi oltre 600 iscritti, ha rappresentato un punto fondamentale per la crescita sociale e culturale dei cittadini dell'Area Chianti-Valdarno. Dall'incontro è emerso che alla base di questi tagli che hanno interessato in modo così radicale esclusivamente il nostro Comune e quello di Calstelfiorentino vi sono criteri che non condividiamo assolutamente e che vogliamo rimettere in discussione, valutando al contempo l'opportunità di fare ricorso d'urgenza al TAR contro l'estemporaneità del provvedimento amministrativo per la manifesta illegittimità dei criteri adottati. Contemporaneamente, abbiamo preso contatti con la Regione Toscana, in quanto la soppressione del Centro rientra nella programmazione territoriale, affinché non avalli questo taglio indiscriminato. Concludiamo dicendo che purtroppo il nostro sentore è che questo sia solo l'antefatto che preannuncia la completa chiusura nel corso degli anni dei Centri Territoriali e dei corsi serali delle scuole superiori, disegno facilmente riconoscibile nei continui tagli effettuati in questo periodo dalla politica ministeriale, rendendo così falso l'assunto del Governo per cui chi combatte questa che loro chiamano riforma della Scuola si attesta su posizioni di conservatorismo e non-cambiamento: visti gli attuali sviluppi, è esattamente il contrario. Le “buone intenzioni di facciata” del Ministro Gelmini si infrangono nei tagli concreti di ogni giorno, in Toscana e in tutta Italia, come dimostrano le cronache di questi giorni. Continueremo con decisione e tenacia, insieme alle altre amministrazioni comunali che fanno parte della nostra Conferenza Educativa di Zona e con gli altri livelli istituzionali, nella nostra battaglia di civiltà per la riapertura di un servizio fondamentale per la crescita sociale e culturale delle nostre comunità, quale è il Centro di Formazione Territoriale”.