Sabato 10 novembre all'Oratorio di Santa Caterina presentazione del progetto organizzato dal Comune e ideato da Beatrice Rovai e dalla vicesindaca Ilaria Belli, che ha coinvolto cinque case di riposo del territorio
C'è Ada Pieraccioni, ritratta a 23 anni, quando poté votare per la prima volta e - con indosso “il vestito della festa” - scelse la Repubblica. C'è Clarice Marrucci, classe 1931, immortalata all'età di 4 anni al Parterre con la sua famiglia che all'epoca fece scalpore per la differenza di età tra il babbo ottantenne e la madre quarantenne. Ci sono Geraldo Badini, giovanissimo nella divisa degli Alpini e con il paracadute, e Vittorio Tognaccini, sorridente il giorno delle nozze con la sua Lorena. Ci sono Fiorenza Bracci, parrucchiera delle Cure classe 1932, ritratta sulla Lambretta che da giovane “all'avanguardia” guidava “alla maniera degli uomini”, e la scandiccese Fernanda Cecchini del '25, immortalata non ancora ventenne poco prima che la scheggia di una bomba la ferisse gravemente al braccio durante il secondo conflitto mondiale.
Tredici scatti in bianco e nero e un libro di memorie per raccontare la storia di quindici ospiti delle Residenze per anziani presenti sul territorio comunale di Bagno a Ripoli, i protagonisti del progetto “Immagini e parole: la vita diventa romanzo” organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli e ideato e curato da Beatrice Rovai, assistente sociale e fotografa per passione, e dalla vicesindaca con delega al welfare Ilaria Belli. L'antologia di racconti autobiografici, in cui fotografia e narrazione scritta vanno a braccetto, sarà presentata al pubblico sabato 10 novembre alle 10 all'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema alla presenza delle autrici, del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e degli anziani protagonisti del progetto.
Le fotografie, che saranno esposte al pubblico fino a domenica 11, uniscono presente e passato degli anziani attraverso la tecnica della sovrapposizione fotografica che fonde scatti della gioventù ripescati dall'album di famiglia a scatti di oggi realizzati da Rovai. Dalla visione delle fotografie del passato è scaturito il racconto di frammenti di storia personale, pezzi di vita e aneddoti talvolta smarriti negli archivi della memoria, raccolti per iscritto da Rovai e Belli e riuniti in volume.
Il progetto nasce dalla volontà delle due autrici di recuperare il mondo privato degli ospiti delle case di riposo ripolesi, a partire dall'osservazione delle vecchie fotografie per raccogliere attraverso la memoria la ricchezza di vicende umane con tutta la loro dignità e complessità. Le storie sono state raccolte in un periodo di sei mesi nelle cinque strutture per anziani Rsa Masaccio, Rsa Villa Olimpia/Villa Santa Monica, Rsa Villa Santa Teresa, Rsa Villa Jole. Le persone che hanno aderito sono quindici, cinque uomini e dieci donne, con un'età tra gli 82 e i 100 anni, due le coppie che hanno dato vita a un unico racconto condiviso: Ada Pieraccioni (1923); Adria Marescialli (1918); Alfio Bertoni (1924); Anna Pezzatini (1933); Aurelio Morandini e Silvana Gori (1926 e 1929); Caterina De Gavardo (1936); Clarice Marrucci (1931); Fernanda Cecchini (1925); Fiorenza Bracci (1932); Floriana Giovannini (1926); Geraldo Badini (1930); Mario Miato e Maria Buzzi (1927 e 1931); Vittorio Tognaccini (1928).
“Per il nostro progetto - dicono Rovai e Belli -. ci siamo basate sulla tecnica dell'intervista biografica narrativa. Tutto inizia con l'osservazione delle vecchie foto, scelte dagli stessi anziani o dai loro familiari. Le foto hanno ispirato i ricordi degli anziani narranti, dando vita a un racconto delle vicende collegate che abbiamo trascritto. Durante il racconto abbiamo cercato di fissare con la fotocamera espressioni ed emozioni che la narrazione stimolava, faceva rivivere e riaffiorare. Infine, abbiamo montato le nuove fotografie con i vecchi scatti, i ritratti degli anziani si fondono alle immagini di chi erano, dove vivevano, cosa facevano, ricomponendo il tempo con una successione di continuità tra passato e presente. Il risultato ha emozionato noi quanto i protagonisti degli scatti, che fin da subito hanno partecipato al progetto con grande entusiasmo e disponibilità. A loro, alle famiglie e agli operatori delle Rsa grazie di cuore”.
La maggior parte delle storie si sono svolte a Firenze e dintorni, a Bagno a Ripoli, in Mugello, in Valdisieve. Altre hanno come territorio di riferimento Pisa, Pontedera, Trieste e Roma. E in quasi tutte le narrazioni compare il periodo difficile e cruento della Seconda Guerra Mondiale, ma anche storie di normalità, piccole ritualità familiari, vicende di emancipazione, tradizioni ormai perdute, gioie e amori ma anche lutti per la perdita di persone care.
“Quante volte ascoltando aneddoti e vicende della gioventù dei nostri nonni – dice Casini – ci è capitato di dire che sembrano la trama di un libro. Ebbene, le due autrici con questo progetto hanno voluto provare a scriverne uno che riunisse frammenti di vita raccontanti dagli ospiti delle case di riposo presenti a Bagno a Ripoli. Hanno riunito spaccati di storia personale e collettiva, singole identità ed episodi di intere famiglie che insieme costituiscono un emozionante, struggente e complesso romanzo del nostro Novecento”.
La mostra fotografica sarà visitabile gratuitamente sabato 10 e domenica 11 novembre all'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote (via del Carota 31, località Ponte a Ema) dalle ore 10 alle 17.
Bagno a Ripoli, 7 novembre 2018