Il giornalista fiorentino racconta la Resistenza degli intellettuali con “La strage del Masso delle Fate”: appuntamento il 26 aprile in sala consiliare
Un episodio della Resistenza toscana passato quasi in sordina. Il sabotaggio di un treno tedesco zeppo di esplosivi, la notte tra il 10 e l’11 giugno del ‘44, che i partigiani di una Squadra d’azione patriottica, a costo della propria vita, fecero saltare in aria nei pressi di Carmignano. E il ruolo di Ottone Rosai e degli intellettuali fiorentini nella lotta di Resistenza, il loro contributo alla liberazione di Firenze e della Toscana. Storia, ricerca accurata delle fonti, scrittura brillante si fondono nell’affresco fiorentino a cavallo della seconda guerra mondiale tracciato dal giornalista Nicola Coccia nel suo ultimo libro, “La strage del Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze” (Ets). Martedì 26 aprile la presentazione ai lettori in palazzo comunale a Bagno a Ripoli (ore 17.00, sala consiliare “Falcone e Borsellino”, ingresso libero). Accanto all’autore, storica firma del quotidiano La Nazione, saranno presenti il professore di Storia dell’Università di Firenze, Giovanni Cipriani, il sindaco Francesco Casini e l’assessora alla cultura Eleonora Francois. L’iniziativa si svolge in collaborazione con la Biblioteca comunale.
Frutto di quindici anni di ricerche e interviste, il libro di Coccia racconta l’attività di una piccola formazione partigiana guidata da un poeta, Buricchi, e da un pittore, Rosai, fino al più importante attacco alle linee ferroviarie dell’Italia centrale e alla fabbrica di armi nel pratese. La chiave di volta, per l’autore, è il ritrovamento all’Archivio centrale dello Stato di un documento inedito che gli consente di svelare, più di mezzo secolo dopo, come il tritolo dei tedeschi servisse per rallentare l’avanzata degli Alleati.
Gli effetti dell’assalto al treno si intrecciano con la vita di Rosai, che aprirà le porte di casa ad uno dei superstiti del sabotaggio, Enzo Faraoni, così come a Bruno Fanciullacci, il gappista più ricercato della Toscana. Ma anche con l’uccisione di Giovanni Gentile, la cattura del famigerato Mario Carità e del suo degno allievo Pietro Koch, che per una settimana aveva rinchiuso in un armadio Luchino Visconti. Una serie di persone e fatti concatenati nella Firenze degli anni Trenta e Quaranta, dove la gente era affamata d’arte, poesia e libertà.
Nicola Coccia ha cominciato a collaborare all’Avanti nel 1966 per poi passare alla redazione fiorentina del Lavoro di Genova. Per La Nazione si è occupato dei principali fatti di cronaca che hanno segnato la storia di Firenze degli ultimi trent'anni. Con il libro "L’arse argille consolerai. Carlo Levi, dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti" (2016) ha vinto il Premio Carlo Levi.
Il Comune di Bagno a Ripoli si trova in piazza della Vittoria 1. Per informazioni: 055.6390211.
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Bagno a Ripoli, 20 aprile 2022