Un flash mob per ricordare Giulio Regeni

Domani, venerdì 3 febbraio, iniziativa del Comune e della Commissione Pace a sette anni dall’uccisione in Egitto del ricercatore friulano. Alle 11 davanti al municipio palloncini gialli e striscione per chiedere verità e giustizia

Quindici palloncini gialli per chiedere “verità per Giulio”. E uno con scritto il numero sette. Esattamente come gli anni trascorsi dall’omicidio ancora senza colpevoli di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito e ucciso in Egitto, ritrovato senza vita alle porte del Cairo il 3 febbraio 2016. In occasione del triste anniversario, il Comune di Bagno a Ripoli ha deciso di ricordarlo con un flash mob in programma domani mattina alle ore 11.00 davanti al palazzo comunale, promosso e organizzato insieme alla Commissione Pace e diritti.

All’iniziativa, aperta alla cittadinanza, saranno presenti il sindaco Francesco Casini, l’assessora alla legalità Francesca Cellini e la giunta, il presidente del Consiglio comunale Francesco Conti e una delegazione di consiglieri, la presidente Susanna Agostini e le rappresentanti della Commissione Pace. Presenti alla mobilitazione anche lo striscione di Amnesty International, l’organizzazione che da anni al fianco della famiglia Regeni si batte per ottenere giustizia. Per l’intera giornata di venerdì, inoltre, la sala del Consiglio comunale sarà illuminata di giallo, così come, in serata, la facciata del municipio si accenderà di giallo.

“Sette anni senza Giulio e senza verità – afferma il sindaco Casini -. Domani saremo in piazza, facendo la nostra piccola parte, in segno di solidarietà e vicinanza alla famiglia che dal 2016 si batte senza sosta e con grande dignità per accertare le responsabilità del suo brutale omicidio. E per chiedere che fino ad allora le luci su quanto successo non si spengano. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che vogliono partecipare per ribadire l’importanza dei diritti dei umani e del loro rispetto, nel ricordo di Giulio Regeni”.

Giulio Regeni, nato a Trieste nel 1988 e residente in provincia di Udine, era un ricercatore dell’Università di Cambridge. Venne rapito al Cairo la sera del 25 gennaio 2016 e ritrovato senza vita nove giorni dopo, il 3 febbraio, dopo essere stato sottoposto a indicibili torture. Aveva 28 anni.

 

 

 

 

Bagno a Ripoli, 2 febbraio 2023