Una platea partecipe ed attenta è intervenuta al convegno finale su "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla violenza di genere”, promosso dalla Società della Salute (SdS) Sud Est con l’Associazione Artemisia

Una platea partecipe ed attenta è intervenuta al convegno finale del progetto "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla violenza di genere” promosso dalla Società della Salute Sud Est con l'Associazione Artemisia in collaborazione la Asf

Una platea partecipe ed attenta è intervenuta al convegno finale del progetto "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla violenza di genere” promosso dalla Società della Salute Sud Est con l'Associazione Artemisia in collaborazione la Asf e finanziato dalla Regione Toscana.


Il convegno è stato l’occasione per restituire e condividere i risultati del lavoro svoltosi fra aprile 2012 e luglio 2013 sulle prassi e i criteri di intervento per il contrasto alla violenza domestica e assistita.


I promotori si dicono soddisfatti. Il progetto, frutto dell’impegno delle diverse istituzioni, degli operatori e delle operatrici dei servizi territoriali, del centro antiviolenza e dell’associazionismo, ha prodotto risultati positivi per porre le basi a un’efficace rete di protezione e presa in carico delle donne e dei minori in situazioni di violenza.
 

In particolare, il progetto ha permesso, attraverso la formazione comune e il confronto sulle esperienze, di:
- valorizzare le risorse e le conoscenze di tutto il territorio
- creare uno spazio dove gli operatori di diverse agenzie con diverse mission e professionalità hanno potuto confrontarsi operativamente per rendere efficaci azioni coordinate di risposta ai bisogni delle donne vittime di violenza e dei loro figli
- implementare le reti territoriali (che da anni lavorano insieme sui singoli casi)
- integrare all’interno dei territori nuovi servizi specialistici per la violenza attivati a Figline Valdarno, Pontassieve e San Casciano in collaborazione con l’associazione Artemisia (sportelli territoriali)
- evidenziare i nodi critici su cui continuare a lavorare
 

Durante il convegno gli operatori hanno manifestato l’auspicio che il lavoro iniziato possa proseguire attraverso il lavoro operativo della rete, il confronto sui casi, ulteriori formazioni e approfondimenti su tematiche specifiche, sviluppando e potenziando la capacità di intervenire in modo efficace per contrastare la violenza. Sempre gli operatori hanno sottolineato alcuni presupposti fondamentali nel lavoro integrato sulla violenza: la formazione continua, la supervisione per gli operatori, la creazione di un linguaggio comune e strumenti unificati di rilevazione e valutazione del rischio.
 

Il convegno ha visto la sentita partecipazione degli studenti di tre istituti superiori che hanno aderito al progetto (Isis Volta-Gobetti di Bagno a Ripoli e Isis G. Vasari di Figline Valdarno) e che attraverso un video hanno presentato il lavoro svolto con l’Associazione Artemisia. Il video realizzato dagli studenti documenta il lavoro creativo e di riflessione sui ruoli maschile e femminile, sulle relazioni affettive e sugli stereotipi che stanno alla base della normalizzazione della violenza di genere.
 

“Oggi il problema della violenza di genere richiede risposte concrete ed efficaci - ha affermato il Presidente della SdS Sud Est, Luciano Bartolini – sul piano sociale e sanitario, giuridico ed economico, ma ancora si sta facendo troppo poco. Un elemento importante e significativo è stata la trasformazione del decreto legge n. 93 in legge dell’agosto scorso. L’obiettivo che ci eravamo prefissati e che speriamo di avere raggiunto con questo progetto – ha continuato il Presidente della SdS Sud Est - è quello di aver costruito i presupposti per garantire una rete informativa e di supporto logistico e sociale per le vittime, attraverso la formazione appunto e la sensibilizzazione di tutti gli operatori che possono essere coinvolti nel problema, assistenti sociali, medici di famiglia, pediatri(spesso i piccoli sono i più fragili), psicologi, forze dell’ordine, associazioni territoriali. Ma questo non può essere che l’inizio di un percorso, perché la rete che siamo riusciti a creare deve essere coltivata e potenziata. Da parte della Società della Salute la massima volontà ed impegno a proseguire insieme all’Asf ed all’Associazione Artemisia, realtà competente e preziosa, ma fondamentale – ha concluso il Presidente - per continuare a lavorare in modo serio ed efficace sarà poter contare sul contributo e sul supporto della Regione”.

 

Bagno a Ripoli, 8 ottobre 2013